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LARGO ORBASSANO LA VERGOGNA DI TORINO
(troppo vecchio per rispondere)
Luka
2004-04-27 10:45:42 UTC
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LARGO ORBASSANO LA VERGOGNA DI TORINO

di Gian Paolo Ormezzano 23 aprile 2004 tratto da La Stampa

Considerati gli aumenti dei prezzi di cinema e teatri, e volendo
preferire l'aria aperta al chiuso della stanza di casa dove sta la
tivù, ecco che senza sborsare neanche un centesimo si può assistere,
in una zona importante per la Torino del futuro, quella del passante
ferroviario, dove corso Mediterraneo prende l'avvio da corso Rosselli,
a uno spettacolo costante, divertente, sicuro, variatissimo.

Dunque c'è un semaforo, che serve a chi deve attraversare la strada.
Collega i due lati del corso Mediterraneo, o meglio della nuova strada
che ha preso il posto del vecchio corso,di cui sono ancora superstiti
ruderi di controviale. Il semaforo si para davanti all'automobilista
che ha appena finito di districarsi dall'inferno di largo Orbassano,
uno dei più tremendi atti di crudeltà praticabili dall'essere umano da
ufficio, chi cioè decide sensi unici, cavi, sbarramenti eccetera,
contro l'essere umano da traffico urbano, cioè l'automobilista. Ebbro
e felice dopo l'avventura dello slargo, l'automobilista vuole
sfrecciare. Ma c'è il semaforo, subito.
Un automobilista su dieci rispetta il rosso, si ferma. Non perchè ci
siano pedoni in attraversamento. Nessun pedone attraversa: mai. Non si
sa se perchè ha paura degli automobilisti che non rispettano il suo
verde, non si sa se perchè non esistono ragioni perchè uno si trovi da
una parte o dall'altra di quel corso: ma è certo, nessuno attraversa,
mai.

L'automobilista su dieci che si ferma al rosso rischia di venire
tamponato. Può anche andargli bene, o perchè da dietro non arriva
nessuno (largo Orbsassano è capace di trattenere dentro di sè un'auto
anche per mezz'ora) o perchè al volante dell'auto subito dietro alla
sua c'è Pierino Gros che si esibisce in uno slalom da vittoria
olimpica e lo schiva. In un terzo raro caso, quello di un'auto che
dietro alla sua si ferma in tempo, senza tamponamento, lo stesso
autobilista diventa il terminale di orrende maledizioni.

Lo spettatore, da non confondere con il pedone attraversatore che non
c'è, può godersi facce, imprecazioni (la bella stagione significa
finestrini aperti, e dunque si sente tutto), può apprezzare il sound
della frenata e se fortunato anche quello del tamponamento. Può
valutare i comportamenti umani meglio e più in dieci minuti lì che in
dieci sedute di condominio. Può assistere a una rissa, naturalmente se
continua a essere fortunato. Può persino cercar d'immaginarsi cosa
accadrebbe se il semaforo - inutile per quelli che sono i suoi fini
istituzionali - venisse abolito. Forse spunterebbero dei pedoni veri,
finalmente da travolgere.
Giorgio Vongolazzi
2004-05-04 18:09:01 UTC
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bello l'articolo... io ho il cinema di Largo orbassano gratis 24h al
giorno. Che felicità! Il clu è quando passano le ambulanze
gioia e astio assieme

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