Luca
2008-12-05 09:36:42 UTC
Sabato 6 dicembre 2008: ricordiamo e continuiamo la lotta
Ore 10, Torino, Corso Regina Margherita 400
davanti alla ThyssenKrupp: Corteo
Questo sarebbe il progresso? Costringere giovani operai a lavorare 12 ore e
più al giorno, altrimenti rischiano il licenziamento? Questo è medioevo.
La sicurezza non la "caccia ai romeni". Sicurezza significa anche trovare
gli estintori pieni e non vuoti,. Sicurezza significa poter subito
telefonare per chiedere aiuto e non alzare la cornetta e scoprire che non
c'è linea.
Dove sono i teorici della precarietà e della flessibilità? Dove sono i
predicatori del liberismo e della fine dello stato sociale? Dove sono gli
opinion maker che ogni giorno ci inondano di parole sulla grandezza di un
sistema politico-economico - quale il neoliberismo - che invece è solo
selvaggiamente capitalista, che rappresenta l'ambito migliore dove possono
sguazzare i peggiori criminali, sempre pronti ad estirpare qualsiasi
diritto.
Ogni volta che sentiremo un capo del governo, un opinionista, un capitalista
o un sindacalista, parlare di flessibilità, non diremo niente: gli
ricorderemo solo questi nomi:
Giuseppe, Antonio, Roberto, Angelo, Bruno, Rocco, Rosario.
Per ricordare tutti i caduti sul lavoro.
Per equiparare il rischio di chi lavora al "rischio di impresa".
Per bloccare la speculazione, obbligando le imprese a reinvestire in
sicurezza e in nuovi posti di lavoro.
Chi lavora mette in gioco la propria vita ed il proprio futuro (e quello
delle famiglie che da quel lavoro traggono il proprio sostentamento).
Ha diritto alla sicurezza dei luoghi e delle condizioni in cui opera, ad
ambienti salubri e non nocivi. Ha diritto alla sicurezza di un impiego
duraturo che permetta di costruire una vita ed un futuro per se e i propri
figli.
Ha diritto ad accedere ad un'istruzione di buon livello per cercare un
impiego non dequalificante, precario, umiliante.
Questi diritti non appartengono al passato, stanno nel presente e nel futuro
perché è li che vanno conquistati. Gli umanisti ci sono.
Sabato 6 dicembre ore 1430, Susa, piazzale della stazione
Corteo NO TAV. NO alle grande opere inutili e dannose che non creano futuri
posti di lavoro in Valle ma solo danni sociali ed ambientali e speculazione.
contatti:
Luca Gabriele cell 340.2753106
Ore 10, Torino, Corso Regina Margherita 400
davanti alla ThyssenKrupp: Corteo
Questo sarebbe il progresso? Costringere giovani operai a lavorare 12 ore e
più al giorno, altrimenti rischiano il licenziamento? Questo è medioevo.
La sicurezza non la "caccia ai romeni". Sicurezza significa anche trovare
gli estintori pieni e non vuoti,. Sicurezza significa poter subito
telefonare per chiedere aiuto e non alzare la cornetta e scoprire che non
c'è linea.
Dove sono i teorici della precarietà e della flessibilità? Dove sono i
predicatori del liberismo e della fine dello stato sociale? Dove sono gli
opinion maker che ogni giorno ci inondano di parole sulla grandezza di un
sistema politico-economico - quale il neoliberismo - che invece è solo
selvaggiamente capitalista, che rappresenta l'ambito migliore dove possono
sguazzare i peggiori criminali, sempre pronti ad estirpare qualsiasi
diritto.
Ogni volta che sentiremo un capo del governo, un opinionista, un capitalista
o un sindacalista, parlare di flessibilità, non diremo niente: gli
ricorderemo solo questi nomi:
Giuseppe, Antonio, Roberto, Angelo, Bruno, Rocco, Rosario.
Per ricordare tutti i caduti sul lavoro.
Per equiparare il rischio di chi lavora al "rischio di impresa".
Per bloccare la speculazione, obbligando le imprese a reinvestire in
sicurezza e in nuovi posti di lavoro.
Chi lavora mette in gioco la propria vita ed il proprio futuro (e quello
delle famiglie che da quel lavoro traggono il proprio sostentamento).
Ha diritto alla sicurezza dei luoghi e delle condizioni in cui opera, ad
ambienti salubri e non nocivi. Ha diritto alla sicurezza di un impiego
duraturo che permetta di costruire una vita ed un futuro per se e i propri
figli.
Ha diritto ad accedere ad un'istruzione di buon livello per cercare un
impiego non dequalificante, precario, umiliante.
Questi diritti non appartengono al passato, stanno nel presente e nel futuro
perché è li che vanno conquistati. Gli umanisti ci sono.
Sabato 6 dicembre ore 1430, Susa, piazzale della stazione
Corteo NO TAV. NO alle grande opere inutili e dannose che non creano futuri
posti di lavoro in Valle ma solo danni sociali ed ambientali e speculazione.
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Luca Gabriele cell 340.2753106